E’ un omaggio alla strada, scrive nella prefazione il Ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi
Tahar Ben Jelloun, Alain Elkann, Candido Cannavò, Dacia Maraini, Isabella Bossi Fedrigotti e Vittorio Sgarbi. Sei grandi nomi. Sei grandi firme. Sei autori di indiscusso prestigio che hanno scritto sei testi inediti sulla strada per un prodotto editoriale firmato dall’Anas ed edito da Rcs, in distribuzione con il Corriere della Sera Magazine del prossimo 25 novembre. “Un omaggio alla strada – scrive Pietro Lunardi, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nella sua prefazione al libro – quel mondo al quale l’Anas dedica da settantacinque anni la propria vita. La strada come “luogo” simbolico che unisce le culture e le vite, che crea e moltiplica le possibilità di incontro. La strada che si trasforma nelle strade della riflessione, dell’arte, della poesia, dell’esperienza umana. Delle persone”.
I racconti, le riflessioni, i saggi di questi sei autori hanno dato vita a un prodotto culturale imperniato sui valori della strada, in ideale collegamento alle celebrazioni relative al 75° dell’Anas. “Si tratta di un libro – dice il Presidente Vincenzo Pozzi – destinato a sensibilizzare il pubblico su una più profonda consapevolezza civile, oltre che culturale, della strada. Non mi stancherò mai di dire che la strada non è una semplice infrastruttura, è luogo di incontro e scambio di cultura”.
Anche per i sei autori la strada non è un semplice nastro di asfalto, ma diventa set di storie e mezzo attraverso il quale scoprire luoghi e personaggi, storia e sport, arte e cultura. Moha, il cantastorie del racconto di Tahar Ben Jelloun, narra - sulle strade buie e sterrate del Marocco - le storie dei popoli peccatori finiti all’inferno. Isabella Bossi Fedrigotti racconta come, attraverso le parole, le risate e le esclamazioni provenienti dalla strada, conobbe il mondo al di là delle pareti domestiche. Una strada che narra la storia del Giro d’Italia subito dopo la guerra, è quella del brano firmato da Candido Cannavò; è la strada di Bartali, è la storia del ciclismo italiano. Poi le strade preferite da John Elkann, che attraverso i suoi racconti porta il visitatore da Roma a Parigi, da Gerusalemme alla Fifth Avenue di New York.
Nel libro non manca la strada protagonista di incontri improvvisi. E’ il brano di Dacia Maraini, che racconta di personaggi sconosciuti i quali, durante un viaggio, si confidano sulle loro vite, le loro gioie, i loro dispiaceri. Ma entrambi, alla fine del tragitto, quando la strada termina, ammetteranno di aver mentito sulle loro storie. La strada è vista infine anche da una prospettiva artistico-culturale. Autore del brano è Vittorio Sgarbi, che spiega il rapporto tra strada e arte, e l’importanza che questa ha rivestito per gli artisti che avevano perso il contatto con la realtà.