Ieri sera, il Presidente dell’Anas Spa Vincenzo Pozzi, non appena avuta notizia dei gravi disagi per la circolazione verificatisi sull’autostrada A1, tra Arezzo e Barberino del Mugello, che ha avuto pesanti conseguenze sul traffico fino a Bologna, e prima del tragico incidente mortale di questa notte, ha dato disposizioni alla Direzione Autostrade e Trafori dell’Anas di avviare un’ispezione al fine di accertare la dinamica dei fatti e le eventuali responsabilità. Gli accertamenti in corso vertono tra l’altro sull’adozione da parte della società concessionaria Autostrade per l’Italia di tutte le misure preventive previste dalla circolare n. 6899 del 15 novembre 2002, che prevedeva una serie di azioni volte a scongiurare il blocco della circolazione sulla rete autostradale e a garantire la sicurezza e la scorrevolezza del traffico durante il periodo invernale, anche in caso di condizioni metereologiche avverse e soprattutto in caso di eventi nevosi.
Al fine di realizzare la migliore efficacia del servizio di prevenzione e gestione degli eventi finalizzati al mantenimento della viabilità stradale, la circolare Anas dispone infatti a carico delle concessionarie di predisporre appositi “piani di intervento per la viabilità invernale” che prevedano le seguenti fasi operative: il rilevamento preventivo delle condizioni meteo; la prevenzione del rischio di formazione ghiacci; la gestione degli eventi connessi a precipitazioni nevose con immediato e tempestivo intervento di mezzi idonei al primo verificarsi dell’evento.
La circolare dell’Anas richiede anche alle società concessionarie di approntare per tempo le risorse necessarie per intervenire in termini di personale, mezzi spandisale, mezzi sgombraneve e materiali antighiaccio, e di comunicare tempestivamente gli eventi all’utenza, mediante avvisi presso le stazioni di ingresso in autostrada, i notiziari radio sul traffico, i pannelli a messaggio variabile, la segnaletica straordinaria prevista dal codice della strada.
Nella circolare, l’Anas segnalava tra l’altro che “un eventuale, anche se momentaneo ritardo nell’attuazione del servizio richiesto può provocare situazioni tali da compromettere l’efficacia e la tempestività dell’intervento dei mezzi sgombraneve, innescando situazioni di accumulo del manto nevoso sul piano viabile sul quale, invece, appare indispensabile che si intervenga prima che lo strato nevoso raggiunga consistente spessore”.
Roma, 30 gennaio 2004