L’Assemblea degli azionisti ha approvato il nuovo Statuto sociale. L’Ing. Vincenzo Pozzi nominato presidente dell’Anas Spa
L’Anas ha concluso il processo di trasformazione in Spa. Oggi l’Assemblea degli azionisti, ha approvato il nuovo statuto sociale e ha nominato il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale, confermando i membri precedenti. In seguito a questi atti, l’Anas è divenuta a tutti gli effetti società per azioni. L’Assemblea degli azionisti ha anche nominato l’ingegnere Vincenzo Pozzi presidente dell’Anas Spa. Nella stessa giornata si è insediato il nuovo consiglio di amministrazione della società (costituito – oltre che dal presidente e amministratore Pozzi – dall’avvocato Giuseppe Bonomi, dal professor Alberto Brandani, dall’ingegner Giovan Battista Papello e dall’Architetto Mario Virano), che ha tenuto la sua prima riunione.
“La trasformazione in Spa è una rivoluzione per l’Anas – ha dichiarato il Presidente Vincenzo Pozzi -. La nuova forma societaria sarà utilissima per rendere più efficiente e moderna l’organizzazione interna, mutuando dal settore privato gli aspetti manageriali, in un’ottica di economicità ed efficacia della gestione; per affrontare i processi economici in atto, che obbligano a reperire risorse anche nel settore privato per la realizzazione delle infrastrutture; per accrescere la capacità di ricorrere a capitali di credito sui mercati finanziari; per cogliere le opportunità derivanti dallo sfruttamento economico delle subconcessioni relative alla rete stradale e autostradale”.
La trasformazione della natura giuridica dell’Anas, un Ente che conta 75 anni di storia ed ha contribuito alla ricostruzione del Paese nel dopoguerra ed alla successiva fase di sviluppo economico, “ha una rilevanza che va ben oltre i dirigenti e di dipendenti dell’Anas ed investe l’intera collettività”, ha continuato Pozzi. “Anche dopo il massiccio trasferimento di strade alle Regioni e agli enti locali avvenuto nel ’99, l’Anas gestisce una rete stradale e autostradale di oltre 20 mila chilometri, è presente con le sue strutture in tutto il territorio nazionale ed esercita un’attività di vigilanza e di monitoraggio sugli oltre 6 mila chilometri dell’intera rete autostradale in concessione”.
La riforma societaria dell’Anas, d’altronde, parte da lontano. E’ il punto di arrivo del processo di trasformazione iniziato nel 1994 con il mutamento della natura giuridica dell’Anas da azienda ministeriale, quindi braccio operativo del Ministero dei Lavori Pubblici e da esso direttamente dipendente - che svolgeva essenzialmente le funzioni di realizzazione delle strade e di manutenzione e gestione della rete stradale - a Ente pubblico economico autonomo, che esercitava anche attività di vigilanza e di monitoraggio sulle società concessionarie e sui piani di investimento. Un processo di trasformazione in Spa conclusosi – dal punto di vista giuridico - con l’art. 7 del decreto-legge del Governo dell’8 luglio 2002, n. 138, “Interventi urgenti in materia tributaria, di privatizzazioni, di contenimento della spesa farmaceutica e per il sostegno dell'economia anche nelle aree svantaggiate", (c.d. decreto “Omnibus”), convertito dalla legge 8 agosto 2002, n. 178, approvata dal Parlamento il 2 agosto scorso e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 187 del 10 agosto 2002.
“Anche dopo la trasformazione in Spa – afferma Pozzi - il ‘core-business’ dell’Anas resta la progettazione, realizzazione e gestione della rete stradale e autostradale italiana, ma queste attività verranno affiancate da altre completamente nuove che sono destinate a cambiare anche le modalità gestionali, operative e finanziarie della società”.
Tra le novità, ci sono le attività di service per conto degli enti pubblici, con l’implementazione dei servizi collegati alla progettazione, all’utilizzazione e al miglioramento della strada, attuati con intese ed accordi di programma o, se del caso, attraverso la costituzione di società miste. “Siamo in presenza di molteplici soggetti ‘decisori’ (Stato, Regioni, Enti locali ecc.), che spesso non hanno potuto sviluppare le necessarie competenze professionali – spiega il Presidente Pozzi -. L’Anas ha il know how necessario per assumere il ruolo di consulente tecnico, garantendo da un lato la qualità degli interventi e dall’altro la loro standardizzazione e omogeneità sul territorio nazionale”.
Pozzi, infine, ha confermato l’intenzione di pedaggiare alcune delle autostrade gestite direttamente dall’Anas, “al fine di assicurare i più alti livelli di servizio, di sicurezza e di manutenzione, in concertazione con le istituzioni interessate e comunque tenendo conto delle specificità territoriali”.
Roma, 19 dicembre 2002