Ferma replica dell’Anas Spa al quotidiano La Repubblica
La Direzione per la Comunicazione e le Relazioni Esterne dell’Anas ha replicato al quotidiano La Repubblica che oggi ha accusato l’Azienda Nazionale per le Strade di aver “ripescato” e promosso tre indagati della Procura di Milano.
“L’Anas smentisce il contenuto diffamatorio dell’articolo, riservandosi ogni valutazione legale. Nel merito, l’Anas ricorda che erano diciotto gli inquisiti, dipendenti con varie funzioni del compartimento di Milano, e che alcuni di questi furono soggetti a cautelari misure restrittive della propria libertà. Tutti e diciotto gli inquisiti furono immediatamente sospesi dalle loro funzioni e dallo stipendio. Dei diciotto, solo tre, l’Ing. Nerio Chioini, l’Arch. Giovanni Proietti e l’Ing. Giuseppe Costanzo sono stati riammessi in servizio, non più a Milano, ma a Roma, con funzioni ben diverse da quelle descritte dall’articolista di Repubblica, ma collegate alle qualifiche professionali e ai rispettivi trattamenti retributivi acquisiti nella loro vita lavorativa aziendale.
La riammissione dei tre funzionari è avvenuta sulla base del parere dell’Avvocato Daniele Ripamonti, che rappresenta l’Anas in qualità di parte offesa. L’Avvocato Ripamonti, a conoscenza – proprio in qualità di parte offesa - degli atti processuali, ha confermato che la non riammissione in servizio dei tre funzionari avrebbe comportato, sulla base degli atti processuali, una grave lesione dei diritti costituzionali dei tre interessati.
Appare sconcertante – conclude la nota dell’Anas – che un giornalista ed un informatore del quotidiano presumano di conoscere atti processuali differenti da quelli ufficialmente posti all’attenzione delle parti direttamente interessate in giudizio”.
Roma, 12 agosto 2003