La disposizione motivata anche dalla necessità di evitare effetti economico-finanziari favorevoli aggiuntivi per le società autostradali
rispetto a quanto previsto dalle convenzioni
L’Anas blinda i fondi non utilizzati dalle società concessionarie autostradali a causa dei ritardi nella realizzazione dei piani d’investimento, vincolandoli all’esecuzione delle opere autostradali. L’Anas, nell’ambito dei suoi poteri istituzionali di vigilanza sul settore autostradale, ha inviato una disposizione alle società concessionarie, a firma del Presidente Vincenzo Pozzi, stabilendo che esse dovranno procedere ad accantonare in bilancio “nel passivo dello stato patrimoniale, tra le riserve di patrimonio netto ovvero tra i fondi del passivo, mediante costituzione di specifica voce”, le riserve non utilizzate.
I fondi interessati dal provvedimento sono quelli relativi alla spesa per investimenti non effettuata a causa di ritardi imputabili, prevalentemente, ad iter autorizzativi particolarmente lunghi e complessi, che richiedono il coinvolgimento di molteplici Enti e soggetti terzi.
La disposizione dell’Anas è motivata dalla necessità di evitare che tali ritardi si traducano in effetti economico-finanziari che risultino aggiuntivi in favore delle società concessionarie rispetto a quanto previsto dai contratti di concessione, destinando invece le risorse non utilizzate a concorrere a coprire eventuali maggiori costi di investimento rispetto alle previsioni di piano finanziario e, in subordine, alla realizzazione di nuovi investimenti relativamente ad opere non previste nel piano finanziario vigente. In entrambi i casi sarà l’Anas a dover accertare tali condizioni sulla base di atti amministrativi.
Per la quantificazione dell’importo da accantonare, l’Anas stabilisce che si dovrà assumere, annualmente, l’interesse sulla differenza tra l’investimento cumulato previsto in piano finanziario e quello effettivo, applicando il prime rate.
Roma, 20 gennaio 2006