In netto miglioramento lo stato di attuazione dei piani finanziari: 49% per le opere infrastrutturali, 100% per la manutenzione. L’Anas propone una revisione del sistema sanzionatorio nei confronti delle concessionarie
Il Presidente dell’Anas Spa Vincenzo Pozzi, al termine della sua audizione alla Camera dei Deputati, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sullo stato e sulle prospettive di sviluppo del settore autostradale, ha commentato positivamente “il clima di collaborazione e di attenzione mostrato dagli esponenti del Parlamento verso le attività dell’Anas”, ringraziando il Presidente delle due Commissioni riunite Ambiente e Lavori Pubblici e Trasporti della Camera, Pietro Armani.
“La dotazione di un’adeguata rete stradale ed autostradale rappresenta un fattore di primaria importanza per un equilibrato sviluppo del Paese”, ha detto nel corso della sua audizione il Presidente Pozzi, che era accompagnato dal Direttore Centrale della Direzione Autostrade e Trafori dell’Anas Mauro Coletta.
Il Presidente dell’Anas ha ricordato che dagli anni Settanta ad oggi la rete autostradale italiana è passata da 4.000 km a 6.480 km, con un incremento del +62% che però è nettamente inferiore a quello fatto registrare dal volume del traffico autostradale, che è passato da poco più di 10 miliardi di km percorsi ad oltre 70 miliardi di km, con un incremento del +700%.
In particolare, se tra il 1970 e il 1987 il divario tra incremento della rete (+46%) e incremento del traffico (+390%) era già preoccupante, negli ultimi 15 anni (periodo 1988-2002) la situazione è ulteriormente peggiorata, poiché la rete autostradale ha fatto registrare un incremento di appena il +16%, contro un incremento del traffico autostradale del +310%.
Pozzi ha anche reso noti i dati del 2003, anno nel quale sono stati complessivamente superati i 78 miliardi di veicoli/km, con i veicoli leggeri che si attestano su oltre 60 miliardi di km percorsi ed i veicoli pesanti che superano la soglia dei 18 miliardi di veicoli/km.
“Gli investimenti in corso per potenziare il sistema autostradale italiano consentiranno di adeguare la dotazione infrastrutturale del Paese agli standard europei”, ha continuato Pozzi, evidenziando che “il valore degli interventi di adeguamento autostradale previsto in attuazione delle convenzioni vigenti ammonta a 15,661 miliardi di euro e per il periodo 2003-2005 è prevista una spesa di 9,244 miliardi di euro, pari ad oltre il 50% dei valori complessivi indicati nei piani”.
Lo stato di attuazione degli investimenti previsti dai piani finanziari “denota un trend in espansione”, ha rilevato Pozzi. Al 31 dicembre 2003, risultavano realizzati dalla concessionarie lavori per 2,744 miliardi di euro, per una percentuale di realizzazione pari al 49% rispetto al preventivato.
“La percentuale di attuazione dei programma risulta in costante recupero”, ha spiegato il Presidente Pozzi, soprattutto grazie alla forte accelerazione impressa dall’Anas all’iter progettuale: “Nel periodo compreso tra gennaio 2001 e marzo 2004 l’Anas ha approvato 312 progetti esecutivi relativi al settore autostradale per un valore complessivo di 4,334 miliardi di euro e nell’immediato futuro lo sblocco di opere autostradali importanti (come la Variante di Valico, l’adeguamento della A4 a tre corsie, la Valdastico Sud) consentirà ulteriori significativi avanzamenti nel programma delle opere”.
Infatti, attualmente i lavori in corso nel comparto autostradale riguardano 174 opere, per un importo di 4,376 miliardi di euro. Nel 2004 l’ammontare complessivo di lavori che si prevede di consegnare da parte delle società concessionarie è pari a 3,815 miliardi di euro.
Quanto all’attività di manutenzione del corpo autostradale, nel quadriennio 2000-2003 le concessionarie hanno speso per tale voce 2,393 miliardi di euro, con una percentuale di realizzazione del 100% rispetto a quanto previsto nei piani finanziari.
Ai fini del finanziamento delle opere da parte dei privati, nel settore autostradale ha assunto “un’importanza crescente lo strumento del project financing”, ha sottolineato Pozzi, aggiungendo che nel biennio 2002-2003 sono state trasmesse all’Anas 8 proposte per interventi che complessivamente ammontano a 16,918 miliardi di euro e che riguardano la Milano-Bergamo-Brescia, la Salerno-Reggio Calabria e il raccordo Avellino-Salerno, la Civitavecchia-Orte-Venezia, la Catania-Siracusa, la Grosseto-Siena-Bettolle e la Tangenziale esterna Est di Milano.
Il Presidente Pozzi ha anche parlato dell’attività di vigilanza svolta dall’Anas sul comparto autostradale, spiegando che le strutture societarie della Direzione Autostrade e Trafori dell’Anas sono state potenziate, con l’obiettivo di rafforzare le attività di vigilanza sulle concessionarie, migliorare le attività di pianificazione e programmazione, accelerare le procedure per l’avvio di nuove opere. “Ciò non è sufficiente”, ha concluso Pozzi, chiedendo di rivedere il sistema sanzionatorio verso le società concessionarie che al momento prevede soltanto lo strumento della revoca della concessione e della richiesta, per causa di forza maggiore, di un nuovo Piano finanziario e la conseguente revisione delle condizioni. L’Anas propone un sistema sanzionatorio “più articolato, proporzionato all’entità delle infrazioni commesse, anche per mezzo di una più ampia applicazione del sistema tariffario” e l’adeguamento della formula del “price cap” mediante “l’inserimento di ulteriori parametri relativi alla misurazione della qualità e dell’efficienza del servizio effettivamente reso all’utenza”. Il primo passaggio di questo necessario processo di riforma è stato attuato attraverso le modifiche già introdotte con il IV atto aggiuntivo alla convenzione tra Anas e Società Autostrade per l’Italia che hanno tra l’altro collegato strettamente gli incrementi tariffari alla realizzazione effettiva degli investimenti.
Roma, 27 aprile 2004