Pietro Ciucci: “Controlli stringenti e capillari per prevenire ogni possibile tentativo di infiltrazione e condizionamento criminale negli appalti per la realizzazione di un’infrastruttura così importante”
L`Anas, la Prefettura di Reggio Emilia e il “Consorzio Cooperativo Costruzioni – C.C.C.” di Bologna hanno sottoscritto oggi un Protocollo d’intesa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nell’ambito dei lavori di costruzione della variante alla strada statale 63 “del Valico del Cerreto” nei pressi dell’abitato di Bocco, nel comune di Casina (RE).
“Questo Protocollo – ha affermato l’Amministratore Unico dell’Anas, Pietro Ciucci – consentirà di rendere più stringenti e capillari le verifiche antimafia su tutti i soggetti che partecipano a vario titolo alla realizzazione delle opere. L’accordo, inoltre, introduce ulteriori modalità di controllo sulla tracciabilità dei flussi finanziari connessi con l’appalto e garantisce il monitoraggio delle condizioni di sicurezza dei cantieri e del rispetto della legalità nei rapporti di lavoro con le maestranze impiegate, al fine di prevenire ogni possibile tentativo di infiltrazione e di condizionamento criminale nella realizzazione di un’infrastruttura così importante per questo territorio”.
L’opera, per un investimento complessivo circa 64,5 milioni di euro, consentirà di bypassare completamente l’abitato di Bocco. Il nuovo tracciato previsto dal progetto si innesta con l’attuale sede stradale tramite due rotatorie. Il percorso, lungo circa 1,5 chilometri, comprende un tratto in trincea aperta, due gallerie della lunghezza complessiva di circa 1 chilometro e un viadotto di circa 90 metri.
“L’intervento - ha aggiunto l’Amministratore Unico - consentirà di bypassare completamente l’abitato di Bocco, riducendo i tempi di percorrenza dell’arteria ed innalzando i livelli di sicurezza, con conseguenti benefici per i residenti e per gli automobilisti pendolari”.
I lavori saranno avviati al termine dell’iter autorizzativo che coinvolge gli Enti locali e richiederanno circa tre anni per il completamento dell’opera.
L’Accordo prevede, in particolare, l’obbligo per le imprese esecutrici di comunicare tutte le informazioni necessarie allo svolgimento delle verifiche antimafia sui soggetti coinvolti, a qualunque titolo, nell’esecuzione delle opere: dai subappaltatori ai fornitori, fino ai servizi di trasporto, pulizia e guardiania dei cantieri. Al contempo introduce strumenti e clausole contrattuali che consentono l’estromissione immediata delle società o imprese a carico delle quali dovessero emergere elementi relativi a tentativi o pericoli di infiltrazione mafiosa.
Il Protocollo prevede, inoltre, l’obbligo per l’appaltatore di comunicare ogni settimana alla Prefettura e alle Forze dell’Ordine il programma delle attività di cantiere e i riferimenti dettagliati delle imprese, delle maestranze e dei mezzi che saranno impiegati, al fine di consentire alle Autorità l’attuazione del “Piano di Controllo coordinato del cantiere e dei subcantieri.
Su richiesta dell’Anas, l’Appaltatore si impegna a trasmettere i contratti per la verifica dell’inserimento dell’apposita clausola con la quale si assumono gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari. L’omessa trasmissione dei contratti comporta, a carico dell’impresa inadempiente, una sanzione pecuniaria che sarà destinata all’attuazione di misure volte ad incrementare la sicurezza antimafia, secondo le indicazioni del Prefetto.
Ai controlli sulla qualità del calcestruzzo è prevista anche la partecipazione del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche per l’Emilia Romagna e le Marche, che aderisce al Protocollo.
“Il documento sottoscritto oggi a Reggio Emilia – ha concluso Pietro Ciucci – conferma l’impegno dell’Anas, già dimostrato nell’ambito di altre importanti opere nel territorio nazionale, di promuovere in modo attivo e concreto la cultura della legalità e della trasparenza amministrativa, contrastando con ogni strumento i tentativi di infiltrazione criminale negli appalti pubblici”.