Aumenta la trasparenza nei lavori appaltati ed eseguiti dall’Anas. A tutti gli appalti pubblici per nuove opere e interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria realizzati dall’Anas in Emilia Romagna, verranno applicate clausole per escludere le ditte che risultassero in rapporto con la criminalità organizzata. Questo l’obiettivo del protocollo di legalità firmato, oggi a Bologna, tra il Prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia e il Direttore centrale Nuove Costruzioni dell’Anas Gavino Coratza, congiuntamente a tutti i nove Prefetti della regione.
“L’accordo – ha spiegato il Direttore Gavino Coratza – nasce dalla volontà di proseguire l`impegno di ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture dell`Emilia-Romagna, promuovendo nel contempo la cultura della legalità e della trasparenza amministrativa e esercitando, appieno, poteri di monitoraggio e vigilanza, anche ai fini di prevenzione, e di controllo e contrasto dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata”.
Il protocollo prevede tre momenti di intervento. L’Anas inserirà nei bandi di gara e nei contratti d’appalto clausole che obbligheranno le ditte a riferire tempestivamente ogni richiesta illecita di denaro o di illecita prestazione che venga avanzata nei confronti di un proprio rappresentante o dipendente. Tutte le ditte dovranno comunicare alla rispettive Prefetture di competenza, attraverso l’Anas, le informazioni occorrenti per svolgere gli accertamenti antimafia già al momento della pubblicazione dei bandi di gara - e non più solo, come avveniva finora, nella fase di aggiudicazione e stipula dei contratti - per l’appalto di lavori di importo superiore a 1 milione di euro e di forniture e servizi di importo superiore a 100 mila di euro. Infine, nel caso emergessero durante gli accertamenti rapporti di contiguità con la criminalità organizzata, verranno previste clausole di revoca o di recesso in base alle quali l’Anas può escludere le imprese dall’appalto in qualsiasi momento delle procedure di gara e di esecuzione dei lavori. Il protocollo prevede inoltre l’estensione dei controlli antimafia nei confronti delle ditte, anche in casi non espressamente previsti dalla legge quali l’obbligo di comunicazione degli affidamenti di servizi e forniture “sensibili” (ad esempio, trasporto materiali in discarica e smaltimento rifiuti, noleggi etc.) e comportanti l’obbligo di immediata denuncia di ogni tentativo di condizionamento di natura criminale.
“Con la stipula di questo documento – ha osservato il Prefetto Tranfaglia – si compone un ulteriore, importante tassello della strategia complessiva di lotta alle infiltrazioni criminali nel settore degli lavori pubblici che costituisce una delle linee di intervento prioritarie per il contrasto a tutte le forme di mafie”.
Il protocollo firmato oggi a Bologna, che segue altri già sottoscritti dall’Anas e altre Prefetture, è un’ulteriore tappa del percorso avviato da tempo e che vede le Prefetture e le Forze dell’Ordine impegnate in un’attività attenta e costante di monitoraggio degli appalti pubblici.
Bologna, 26 febbraio 2009