Il Presidente dell’Anas Vincenzo Pozzi ha espresso “meraviglia” per le critiche alle sue valutazioni sulle modalità di attuazione delle norme del decreto “fiscale” che prevedono la necessità da parte dell’Anas di affrontare i costi di gestione, di manutenzione e di miglioramento della viabilità nazionale, in particolare in riferimento al Grande Raccordo Anulare di Roma e all’autostrada Roma-Fiumicino, senza un diretto contributo dello Stato ma con entrate proprie.
“Non ho mai parlato di pedaggio sul Gra - ha spiegato Pozzi - perché il pedaggio è quanto viene pagato da un utente per percorrere un’autostrada, e questa idea non è stata mai nei miei pensieri e tanto meno l’ho mai detto. Ho parlato invece - e quanto da me è stato pronunciato, è stato correttamente riferito dalla stampa, che ringrazio - della necessità di assicurare un’adeguata manutenzione e sicurezza di tutta la rete stradale ed autostradale dell’Anas anche attraverso il reperimento di risorse dal mercato. Come previsto dalla recente normativa che sarà recepita nell’atto di indirizzo che redigeranno i Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia con la nostra collaborazione, potranno trovare riscontro le ipotesi di esazione di un ticket di 30 centesimi di euro ai caselli autostradali già esistenti. Il ticket sarà a carico esclusivamente del traffico extraurbano, con la esclusione del traffico dei lavoratori pendolari e con l’unica finalità di sostenere gli ingenti costi di manutenzione e gestione dell’arteria, che ammontano a 11 milioni di euro all’anno. Coloro che utilizzano il Gra per gli spostamenti urbani, e sono la maggioranza degli utenti, continuerebbero ad essere completamente esenti da ogni forma di pagamento”.
“Non ho parlato di pedaggio neppure per quanto riguarda la Roma-Fiumicino - ha continuato il Presidente dell’Anas - ma solo di un lieve incremento di 50 centesimi di euro delle tasse aeroportuali per chi utilizza l’autostrada al fine di raggiungere l’aeroporto, mentre gli utenti diretti ad Ostia e Fiumicino (e viceversa) continuerebbero ad usufruire liberamente dell’arteria”.
Roma, 2 dicembre 2005