· nuova infrastruttura tecnologica per tracciabilità dei mezzi pesanti
· oltre 27 km di fibra ottica, 24 telecamere per il rilevamento delle targhe e riconoscimento dei veicoli, 33 telecamere di contesto
· notevole risparmio tempi per attività portuali e doganali
Presentato il progetto esecutivo per il controllo sui mezzi pesanti tra l’interporto e il porto di Trieste senza creare code e agevolando i tempi di imbarco, frutto della collaborazione tra Anas (Gruppo FS Italiane) e l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale.
Il progetto di Smart road, detto anche “Corridoio Meduri” in memoria di Giuseppe Meduri della Società Generale d'Informatica (Sogei), uno dei primi ad aver contribuito all’avvio del progetto, prevede in particolare l’installazione di sistemi intelligenti di trasporto lungo il raccordo autostradale RA14 e RA13 e la strada statale 202 “Triestina” per verificare che il tempo di percorrenza tra l’interporto di Fernetti e il porto di Trieste sia compatibile con la velocità media dei mezzi pesanti sulla base delle reali condizioni di traffico e meteorologiche.
La realizzazione del corridoio virtuale Smart, costituito da sistemi quali telecamere intelligenti per la lettura delle targhe e sensori per la pesatura dinamica dei veicoli, permetterà di individuare i mezzi che possano aver effettuato una sosta o una deviazione per eventuale carico/scarico non autorizzato di merci, attraverso il calcolo del tempo medio necessario a percorrere il tragitto in questione.
Inoltre, un sistema di telecamere a circuito chiuso, dotato di software, segnalerà eventuali code sul tratto monitorato e controllerà il traffico ai fini della sicurezza della circolazione. Il sistema potrà, quindi, essere utilizzato anche per regolare il flusso di traffico in ingresso al porto di Trieste (circa 700 veicoli al giorno).
Nel dettaglio saranno installate da Anas 24 telecamere per il rilevamento delle targhe e il riconoscimento dei veicoli, 33 telecamere di contesto e oltre 27 chilometri di fibra ottica.
I dati forniti dall’infrastruttura tecnologica realizzata da Anas, in collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, verranno integrati con quelli rilevati dall’infrastruttura e saranno utilizzati dall’Autorità stessa per consentire l’autorizzazione all’imbarco facilitato per quei tir in linea con i parametri monitorati, senza dover essere nuovamente sottoposti a controlli doganali e, quindi, con notevole risparmio di tempi per le attività portuali e doganali. Nell’ipotesi in cui il veicolo non dovesse risultare in linea con i parametri di ‘partenza’ potrà essere nuovamente sottoposto a controlli doganali.
"Questo progetto è parte integrante della fase di espansione dei sistemi tecnologici portuali, per la prima volta in un’ottica di sistema portuale e non più di porto marittimo." – afferma Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorithy - "Al Sinfomar, il Port Community System del porto di Trieste, viene finalmente connessa un’infrastruttura ottica in grado di riscontrare e ricavare la posizione dei mezzi in transito consentendo così la velocizzazione dell’ingresso dei mezzi ai varchi".
"La strada deve essere sempre più attrezzata tecnologicamente”, ha dichiarato l’AD Anas Massimo Simonini. "Anas lavora da anni al progetto smart road e smart mobility, utile non solo ad affrontare le sfide della mobilità del prossimo futuro, ma - come nel caso dell’accordo con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale - anche a rispondere ad esigenze di controllo rapido ed efficiente del traffico e delle merci e di tempi di viaggio più veloci".
Il progetto esecutivo che avrà partenza immediata prevede un investimento complessivo di circa 2,7 milioni di euro e sarà realizzato tramite accordo quadro con un tempo previsto di circa 10 mesi.