Sull’autostrada A3 quest’estate il 300% in meno di incidenti mortali rispetto al 2001
L’Ufficio Stampa dell’Anas ha risposto ad un comunicato delle associazioni dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori), definendo “irresponsabile il contenuto ed il tono di un documento che qualifica l’autostrada Salerno-Reggio Calabria «il tratto in assoluto più pericoloso dell’intera rete autostradale italiana, nonché quello col tasso più alto di mortalità»”.
“Il documento dell’Intesa mente sapendo di mentire”, ha sostenuto la nota dell’Anas, rimproverando “la propalazione di notizie false e tendenti a turbare l’opinione pubblica”.
L’Amministratore dell’Anas Ing. Vincenzo Pozzi ha sempre sostenuto, e continua a sostenere, che “qualora il Governo sia d’accordo, l’Anas è intenzionata a pedaggiare la Salerno-Reggio Calabria in base alla fruibilità di importanti tratte funzionali completamente rinnovate”.
L’Anas ha poi ricordato che “nel periodo più difficile del traffico sulla tratta, e cioè quello che intercorre tra l’ultima settimana di luglio e la prima settimana di settembre, sulla Salerno-Reggio Calabria si sono verificati, purtroppo, 2 incidenti mortali (con 2 morti), una media bassissima, ancorché tragica, se appena appena si fa riferimento a quanto accaduto lo scorso anno, quando sempre nello stesso periodo si verificarono 6 incidenti mortali (con 12 morti), o a quanto è accaduto questo stesso anno in altre tratte autostradali italiane”.
L’Ufficio Stampa dell’Anas precisa anche che, secondo gli ultimi dati Istat disponibili, relativi al quadriennio 1996-1999, l’autostrada Sa-Rc si classifica solo al 21° posto nella graduatoria delle autostrade italiane più “pericolose”.
Il comunicato dell’Ufficio Stampa dell’Anas riporta ancora altre valutazioni, fra le quali un commento al metodo utilizzato dalle associazioni dei consumatori per polemizzare con il Ministro Lunardi: “Ciascuno ha diritto a svolgere le sue critiche alle affermazioni politiche di chicchessia, ma non ha il diritto - per sottolineare le proprie differenziazioni dal Governo del Paese – di diffondere insulti e menzogne”.
Roma, 14 ottobre 2002