“Le Autostrade Italiane tra Sviluppo e Concorrenza: il ruolo dell’Anas”. E’ il titolo dell’ultimo saggio del Presidente dell’Anas Spa Vincenzo Pozzi, uscito oggi per i tipi di Segno Associati. Pozzi, in 128 pagine, corredate da grafici e tabelle, fa il punto sul sistema autostradale italiano che, dopo un periodo di stallo trentennale, è interessato da rilevanti lavori di ampliamento e di ammodernamento e sta sviluppando una maggiore concorrenzialità. “Nell’ultimo triennio - scrive il Presidente dell’Anas nell’introduzione -, la Legge Obiettivo del Governo, il programma delle grandi opere strategiche, le riforme alla Legge Merloni, la determinazione dei Ministri Lunardi, Matteoli e Tremonti, lo spirito di collaborazione e la voglia di fare dimostrata dagli operatori del settore autostradale e la forte accelerazione impressa dalla nuova Anas, divenuta Spa, a tutto l’iter delle progettazioni, unita ad un più efficace controllo sui piani d’investimento previsti negli atti di concessione, hanno fatto finalmente ripartire il sistema autostradale”.
“I grandi bandi di general conctractor per l’ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria – continua Pozzi -, la rivitalizzazione dell’istituto del project financing applicato a grandi infrastrutture come la Brescia-Bergamo-Milano, lo sblocco di progetti fondamentali e in molti casi l’apertura di cantieri per opere come la Variante di Valico, il Passante di Mestre, la Pedemontana Lombarda, la Catania-Siracusa, il completamento della terza corsia del Gra, dimostrano che il potenziamento del settore autostradale italiano è avviato e che l’obiettivo del Governo di realizzare 700 nuovi km di autostrade, è realistico”.
Il Presidente dell’Anas sostiene che le statistiche confermano il rilancio del settore: “Nel 2002 sono stati approvati dall’Anas ben 66 progetti relativi alla rete autostradale in concessione, per un importo globale di 1 miliardo e 356 milioni di euro. Un ulteriore impulso è arrivato dalla Legge Obiettivo. L’Anas ha infatti dato il via libera anche a 16 progetti relativi ad alcune importanti opere autostradali previste nel programma delle grandi infrastrutture strategiche, per un importo globale di 6 miliardi e 45 milioni di euro”.
Dal saggio emerge anche che il nuovo vertice dell’Anas ha voluto rafforzare il suo ruolo di vigilanza nei confronti delle concessionarie autostradali: “L’opera quotidiana di controllo e di sollecitazione a rendere operativi i piani d’investimenti svolta nei confronti delle società concessionarie, il forte impulso dato alle spese per la manutenzione ordinaria e per la sicurezza della rete autostradale, l’introduzione negli atti convenzionali più recenti di clausole che agganciano gli aumenti tariffari alla realizzazione delle infrastrutture previste nei piani, le iniziative intraprese per migliorare la circolazione nei periodi più ‘caldi’ per il traffico (Natale, Pasqua, Ponti di Primavera, Estate), dimostrano che l’Anas è impegnata ad esercitare al meglio le competenze conferitegli dallo Stato, nell’interesse della collettività in senso più largo e in particolare degli utenti”.
Pozzi segnala per esempio che l’Anas ha chiesto e ottenuto “un incremento degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su tutta la rete autostradale in concessione, interventi che consentono di innalzare gli standard di qualità del servizio e di sicurezza, attraverso per esempio le pavimentazioni drenanti o le nuove barriere. Per il triennio 2002-2004 l’importo complessivo di spesa previsto per questa voce è pari a 3,3 miliardi di euro, per il 2003 l’importo delle sole manutenzioni ordinarie è pari a 690 mila euro con un incremento del 17,69% rispetto alle previsioni dei Piani Finanziari dello stesso anno”.
Un interessante capitolo del libro è dedicato al discorso della concorrenza nel settore autostradale, un obiettivo che - sottolinea Pozzi - è perseguito con perseveranza dalla nuova Anas: “ E’ evidente che, soprattutto in seguito alla privatizzazione della società Autostrade, è necessario favorire sempre di più - anche in questo settore - maggiori condizioni di concorrenza, come è avvenuto per esempio nel campo delle telecomunicazioni e in particolare della telefonia. L’ipotesi avanzata nel piano industriale Anas 2003-2005 di pedaggiare la rete autostradale gratuita; l’utilizzo crescente del project financing per la realizzazione delle opere autostradali; i progetti messi in campo dall’Anas di trasformare in autostrade alcune arterie come la E45 e la E55; gli strumenti nuovi che si stanno sperimentando per opere come il Quadrilatero Marche-Umbria, al fine di coinvolgere nella gestione enti locali e forze economiche territoriali; l’affacciarsi sul ‘mercato’ autostradale di nuovi soggetti investitori, costituiscono altrettanti tasselli di una strategia coerente che punta a rafforzare la concorrenzialità nel settore”.
Roma, 19 settembre 2003