La cartografia storica mostra la zona di Piazza Pia come area in cui collidono le opere difensive di Castel Sant’Angelo con il rione di Borgo, che nel ‘500 appare già nella sua forma urbana consolidata, sostanzialmente invariata fino all’apertura di via della Conciliazione.
Si nota l’apertura del passaggio nel bastione sudovest della cinta muraria di Castel Sant’Angelo, per collegare Il ponte di Castel Sant’Angelo con via Borgo Nuovo; questa breccia sarà apprezzabile in tutte le successive piante, fino alla scomparsa del frammento esterno del bastione, in occasione della realizzazione del Lungotevere
L’asse prevalente è quello di via di Borgo Nuovo, che si ricongiunge con Ponte Sant’Angelo.
In corrispondenza dell’attuale Piazza Pia, l’asse si allarga per accogliere gli accessi a via di Borgo Vecchio e a via di Borgo Santo Spirito.
Da notare le doppie porte (Porta Castello), oggi scomparse per garantire la transitabilità della viabilità di Piazza Adriana.
Nel 1875 si dette inizio al lavoro di demolizione degli edifici esistenti sulla riva, costruzione di viali lungo il fiume, costruzioni di muri di sponda (muraglioni) e regolarizzazione della larghezza dell'alveo. I lavori si protrassero fino al 1926.
La realizzazione dei Lungotevere comporta una drastica modifica del rapporto tra la città ed il fiume; basti pensare alla modifica delle quote altimetriche delle nuove strade, sopraelevate rispetto alle aree urbane retrostanti, o all’intervento di taglio del bastioni del Castello.
Il momento storico fondamentale nel definire la natura dell’attuale problema urbano è la realizzazione, dal 1936 in poi, di via della Conciliazione; secondo un’idea dell’architetto Piacentini.
In un primo momento, la realizzazione di questa nuova arteria doveva avvenire attraverso la demolizione della sola spina di borgo; alla quale tuttavia si aggiunsero dopo il 1937 altri isolati retrostanti, allo scopo di consentire la realizzazione di due quinte costruite tali da dare una maggiore un unitarietà al nuovo spazio urbano.
Nella immagine storica si nota l’insorgere del conflitto tra assi trasportistici (in questo caso i tram) e asse pedonale, e la diversa conformazione dei cigli della piazza, modificati poi per esigenze di traffico veicolare.
L’obiettivo principale dell’opera di realizzazione del prolungamento del sottopasso di lungotevere in Sassia è proprio quello di restituire alla Città Eterna lo spazio pedonale che nel passato ha garantito il passaggio da Castel Sant’Angelo fino a San Pietro, andando a creare una piazza unica per la sua bellezza perfettamente inserita nel complesso contesto andandosi a mescolare armoniosamente con i palazzi del Piacentini che dominano Piazza Pia e via della Conciliazione.
I lavori relativi al prolungamento del sottopasso Lungotevere in Sassia (Piazza Pia) per un investimento totale di 85,3 milioni di euro sono stati consegnati nella notte dello scorso 21 agosto 2023.
Grazie a questa opera è stato possibile creare una nuova grande piazza completamente pedonale che congiungerà lo spazio di Castel Sant’Angelo a via della Conciliazione e quindi alla Basilica di San Pietro.
L’intervento, realizzato grazie ad una convenzione stipulata tra Roma Capitale ed Anas, consente una fluidificazione del traffico veicolare e, al contempo, la sicura e piena fruizione pedonale dell’area sovrastante.
La realizzazione dei lavori, di alto valore ingegneristico, è il frutto di una pregevole sinergia tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti che ha permesso di raggiungere la chiusura dei cantieri in tempi straordinariamente rapidi rispetto alla complessità delle operazioni compiute.
Le lavorazioni sono state suddivise in macrofasi attraverso uno sfidante cronoprogramma di seguito riportato
ATTIVITÀ |
DURATA | INIZIO | FINE |
MACROFASI | |||
Operazioni preliminari all'avvio delle operazioni | 65 | 22/08/23 | 25/10/23 |
Avvio lavorazioni non interferenti con i collettori fognari esistenti in esercizio | 165 | 28/08/23 | 08/02/24 |
Lavorazioni non inferferenti con il collettore basso Farnesina in esercizio | 159 | 01/11/23 | 08/04/24 |
Attivazione nuovo collettore e inizio realizzazione strutture di copertura sottopasso | 291 | 21/02/24 | 07/12/24 |
Completamento soletta di copertura sottopasso. Inizio scavi sotto copertura e realizzazione struttura int. | 52 | 27/06/24 | 17/08/24 |
Completamento scavi, strutturre e opere di finitura interne al sottopasso e sistemazione superficiale | 132 | 29/07/24 | 07/12/24 |
Durante il Giubileo 2025 verrà offerto ai fedeli un "percorso straordinario" verso la salvezza simbolicamente espressa, per i credenti, nell’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro che accoglierà i visitatori in un unico abbraccio esteso, dal prossimo 20 dicembre, sino all’area di Castel Sant’Angelo.
La viabilità di Piazza Pia, grazie a questa opera, sarà completamente interrata attraverso il prolungamento del sottopasso esistente realizzato nell’ambito dei lavori per il Giubileo 2000.
Completano il progetto le sistemazioni esterne delle aree ricomprese e prospicenti a Piazza Pia, attraverso uno studio della pavimentazione dell’intera area, la proposta di un nuovo impianto di pubblica illuminazione, la riqualificazione del sistema del verde, la realizzazione di due grandi fontane sapientemente inserite al centro della nuova Piazza Pia ed il potenziamento dei sistemi di accessibilità per le persone con ridotta mobilità.
Trattandosi di un prolungamento di un asse viario esistente, la piattaforma stradale ha mantenuto le stesse caratteristiche geometriche di quella dell’opera esistente, ossia una carreggiata costituita da tre corsie, due di larghezza pari a 3 metri e una di larghezza pari a 3,5metri e saranno presenti due passaggi pedonali di servizio di diversa larghezza (50cm in sinistra e 100cm in destra).
L’area interessata dal nuovo sottopasso è sede di diversi sottoservizi, ma su tutti spicca la presenza di due collettori primari della città, il Basso Farnesina e il Basso di Destra. Questi due collettori che provengono da Nord, passano sotto due arcate del “Passetto” il passaggio ad archi in muratura che unisce il vaticano a Castel Sant’Angelo ed attraversando Piazza Pia si uniscono poco prima dell’imbocco del sottopassaggio esistente dando luogo ad un unico collettore denominato “Basso di Destra”.
Le originarie strutture di quest’ultimo collettore, che si sviluppava sul terrapieno del Lungotevere, sono state demolite nell’ambito dei lavori di costruzione del sottopasso esistente che oggi accoglie al suo interno il collettore al di sotto del piano viario (fine anni Novanta).
La realizzazione del sottopasso esistente è stata effettuata con una fasizzazione tale da garantire il mantenimento del sistema fognario nel corso dei lavori. In particolare, le fasi hanno previsto dapprima la realizzazione di un by-pass fognario scavato tra paratie in adiacenza al collettore esistente, che, una volta messo in esercizio ha consentito la demolizione del collettore originario ed il completamento delle strutture del sottopasso.
A fine giugno scorso il cantiere ha vissuto un momento cruciale a causa del rinvenimento di ingenti reperti archeologici che ricoprivano una vasta area ricadente proprio nella rampa di accesso al nuovo sottopasso, grazie a un intervento di archeologia d'urgenza e al lavoro della Soprintendenza, è stato possibile mettere tutto in sicurezza e riprendere gli scavi. E i reperti saranno esposti nei giardini di Castel Sant'Angelo.
Nel corso dei lavori di scavo stratigrafico e delocalizzazione della fullonica rinvenuta nel cantiere per il sottopasso di piazza Pia, a Roma, sono stati rinvenuti i resti di un'interessante opera di sistemazione a giardino, affacciata direttamente sulla riva destra del Tevere. Si tratta di una struttura costituita da un muro in opera quadrata di travertino, di terrazzamento della riva del fiume, dietro al quale fu realizzato un portico colonnato, di cui restano le sole fondazioni, e un'ampia superficie aperta sistemata a giardino.
Lo scavo, condotto dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, coordinato sul campo dall'archeologa Dora Cirone con la direzione scientifica di Alessio De Cristofaro, ha permesso di documentare come la sistemazione sia stata interessata da tre fasi edilizie, susseguitesi tra l'età di Augusto e quella di Nerone.
Il rinvenimento di un tubo idrico in piombo (fistula plumbea), timbrato con il nome del proprietario della fornitura di acqua, e dunque del giardino, permette di identificare il personaggio titolare del primo rifacimento del complesso. L'iscrizione recita C(ai) Cêsaris Aug (usti) Germanici: si tratta dunque di Caligola, figlio di Germanico e Agrippina maggiore e imperatore dal 37 al 41 dopo Cristo.
Il ritrovamento potrebbe trovare un interessante riscontro anche nelle fonti letterarie antiche. Un passo dell'Ambasceria a Gaio (Legatio ad Gaium) scritta da Filone di Alessandria, storico ebreo di Alessandria d'Egitto, racconta di come Caligola avesse ricevuto la legazione di ebrei alessandrini proprio negli Horti di Agrippina, in un vasto giardino affacciato sul Tevere, che separava il fiume da un monumentale porticato.
L'ambasceria aveva lo scopo di rappresentare all'imperatore le difficoltà e la crisi che avevano investito la comunità ebraica di Alessandria nelle relazioni con la popolazione greco-alessandrina: crisi che si era manifestata con violenze, tafferugli, episodi di intolleranza religiosa. Ma Caligola, imperatore ispirato alle teocrazie orientali e sostenitore della componente greca di Alessandria, respinse le richieste. La somiglianza tra i resti rinvenuti e la descrizione dello storico alessandrino suggeriscono di identificare nello scavo di piazza Pia il luogo di quest'incontro.
Inoltre, secondo Alessio De Cristofaro, archeologo della Soprintendenza Speciale, l'iscrizione sulla fistula è di notevole importanza storica per più motivi. In primo luogo, conferma come lo scavo di piazza Pia rientri nell'area degli Horti di Agrippina maggiore, madre appunto di Caligola. Sempre da piazza Pia, ma da scavi degli inizi del secolo scorso, provengono altri tubi in piombo iscritti, con il nome di Iulia Augusta, presumibilmente Livia Drusilla, la seconda moglie di Augusto e nonna di Germanico. È probabile, dunque, che questa lussuosa residenza fosse passata dapprima in eredità a Germanico e poi, alla morte di questi, a sua moglie Agrippina maggiore e quindi al figlio imperatore.
Lo scavo, inoltre, ha restituito una serie importante di Lastre Campana, terrecotte figurate usate per la decorazione dei tetti, con scene mitologiche inusuali, riutilizzate come coperture delle fogne della fullonica, ma in origine probabilmente realizzate per la copertura di una qualche struttura del giardino, forse dello stesso portico.
I reperti ( una Fullonica e le mura del Portico di Caligola) sono stati delocalizzati, da Anas, presso luoghi sicuri.
A luglio scorso è stato abbattuto il diaframma consentendo il collegamento del nuovo sottopasso con quello esistente alla presenza, tra gli altri, del Ministro dei Trasporti Salvini, del Sindaco di Roma Gualtieri.
Infine sono state ultimate le attività di scavo per portare a livello la quota del sottopasso e realizzata la soletta di fondo.
Lo scavo è stato realizzato con la metodologia “cut&cover” che ha permesso di lavorare contestualmente in superficie e all’interno del sottopasso, è stata completata l’impiantistica all’interno del sottopasso e sono in via di ultimazione le ultime opere di rifinitura.
I lavori sono stati ultimati prima dell’apertura della Porta Santa in pieno rispetto con il rigido e sfidante cronoprogramma.