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Anas in Europa: la rete stradale TEN-T

Anas è il concessionario stradale europeo con il maggior numero di km gestiti.

La rete stradale Anas è parte della rete stradale europea e Anas partecipa attivamente allo sviluppo e funzionamento della Rete stradale transeuropea dei trasporti (TEN-T) contribuendo così, in sinergia con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, al raggiungimento degli obiettivi dell’Unione Europea incaricata, già con il Trattato di Maastricht del 1992, di costituire e sviluppare le reti transeuropee nel settore dei trasporti, delle telecomunicazioni e dell'energia per:

  • contribuire allo sviluppo del mercato interno
  • rafforzare la coesione economica e sociale
  • collegare le regioni insulari, prive di sbocchi al mare e periferiche alle regioni centrali dell'Unione
  • rendere il territorio dell'UE più accessibile ai paesi limitrofi

In particolare, i trasporti sono cruciali per l'economia europea: l'Europa per crescere e prosperare ha bisogno di buone connessioni e la politica infrastrutturale dell'UE ha l’obiettivo di consentire di realizzare nei 27 Stati membri una rete europea dei trasporti robusta e capace di promuovere la crescita e la competitività.

 

La Rete TEN-T, istituita con Decisione n. 1692/96/CE del 23 luglio 1996 che ne ha fissato i parametri generali e oggi disciplinata dal Regolamento (UE) 2024/1679, comprende infrastrutture di trasporto e applicazioni telematiche, nonché misure che promuovono la gestione e l’uso di tale infrastruttura e rendono possibili l’istituzione e la gestione di servizi di trasporto efficienti e sostenibili.

 

La Rete TEN-T comprende molteplici infrastrutture di trasporto, incluse le infrastrutture per la diffusione di carburanti alternativi, i sistemi ICT per i trasporti e le misure volte a promuovere la gestione e l'uso efficienti di tali infrastrutture e a consentire la creazione e il funzionamento di servizi di trasporto sostenibili ed efficienti.

La premessa del Regolamento è che la Rete TEN-T è costituita, in gran parte, da infrastrutture esistenti e, quindi, per raggiungere pienamente gli obiettivi della nuova politica della Rete TEN-T è necessario stabilire requisiti uniformi per le infrastrutture e assicurare che i progetti di interesse comune contribuiscano allo sviluppo della Rete TEN-T attraverso la creazione di nuove infrastrutture di trasporto, la manutenzione e il miglioramento di quelle esistenti e attraverso misure che ne promuovano l'uso efficiente delle risorse e la resilienza.

L'obiettivo generale dello sviluppo della Rete TEN-T (art.4 par. 2) è, pertanto, quello di creare un'unica rete di trasporto multimodale di alta qualità a livello UE.

Lo sviluppo graduale delle tratte prioritarie dell’UE è scadenzato come segue (Art. 6, comma 1):

  • il completamento della Rete centrale (Core network) - costituita da tutte le infrastrutture di trasporto esistenti e pianificate della Rete TEN-T, nonché dalle misure che promuovono l'uso efficiente e socialmente e ambientalmente sostenibile di tali infrastrutture - entro il 31 dicembre 2030;
  • il completamento della  Rete centrale estesa (Extended core network) entro il 31 dicembre 2040;
  • il completamento della Rete Comprehensive (Comprehensive network) entro il 31 dicembre 2050.

 

Le prime due Reti sono da realizzare in via prioritaria per raggiungere gli obiettivi della politica della Rete TEN-T.

Il nuovo Regolamento revisiona il Regolamento (UE) n. 1315/2013 sugli orientamenti dell'Unione per lo sviluppo della Rete TEN-T e costituisce un'azione chiave del Green Deal europeo e della strategia per una mobilità sostenibile e intelligente.

La revisione del Regolamento TEN-T ha inteso conseguire quattro obiettivi principali:

1 - rendere i trasporti più ecologici mettendo a disposizione la base infrastrutturale adeguata per alleviare la congestione e ridurre le emissioni di gas a effetto serra e l'inquinamento di aria e acqua;

2 - agevolare il trasporto senza soluzione di continuità ed efficiente, promuovendo la multimodalità e l'interoperabilità tra i modi di trasporto TEN-T e integrando meglio i nodi urbani nella rete.

3 - aumentare la resilienza della Rete TEN-T rispetto ai cambiamenti climatici e ad altri rischi naturali o a disastri provocati dall'uomo;

4 - migliorare l'efficienza degli strumenti di governance della Rete TEN-T, razionalizzare gli strumenti di comunicazione e monitoraggio e riesaminare la progettazione della Rete TEN-T.

Le mappe ufficiali della Rete possono essere consultate al seguente indirizzo: https://ec.europa.eu/transport/infrastructure/tentec/tentec-portal/map/maps.html

 

La mappa riporta l’infrastruttura stradale della Rete TEN-T di competenza Anas che, al 30 giugno 2024, si sviluppa per un’estensione di 4.634,20 km, di cui 789,07 km appartenenti alla Core network  e 3.845,13 km alla Comprehensive network.

Rete_Ten

 

Di fondamentale importanza sono i Corridoi di trasporto europei che sono costituiti dalle parti della Rete centrale o della Rete centrale estesa che rivestono la massima importanza strategica per lo sviluppo di flussi di trasporto merci e passeggeri sostenibili e multimodali in Europa e per lo sviluppo di infrastrutture interoperabili di alta qualità e di prestazioni operative.

Secondo l’Art. 11 del nuovo Regolamento i Corridoi (le cui mappe sono scaricabili al link TEN-T Maps of the European Transport Corridors - European Commission) sono 9:

  1. Atlantico;
  2. Mar Baltico - Mar Nero - Mar Egeo;
  3. Mar Baltico - Mar Adriatico;
  4. Mediterraneo;
  5. Mare del Nord - Reno - Mediterraneo;
  6. Mare del Nord – Baltico;
  7. Reno - Danubio;
  8. Scandinavo - Mediterraneo;
  9. Balcani occidentali - Mediterraneo orientale.

Scarica la mappa dei Corridoi di trasporto europei 

 

Quattro Corridoi includono infrastrutture della Rete Anas:

  1. Corridoio Baltico-Adriatico è uno dei più importanti assi stradali e ferroviari transeuropei che collega il Mar Baltico al Mare Adriatico attraversando zone industrializzate che vanno dalla Polonia meridionale (Slesia superiore) a Vienna e Bratislava, alla Regione delle Alpi orientali e all'Italia settentrionale.
  2. Corridoio Mediterraneo che collega la Penisola iberica con il confine ungaro-ucraino costeggiando il litorale mediterraneo della Spagna e della Francia per poi attraversare le Alpi nell'Italia settentrionale in direzione est, toccando la costa adriatica in Slovenia e Croazia, e proseguire verso l'Ungheria. A parte il fiume Po e qualche altro canale nel Norditalia, il corridoio è essenzialmente stradale e ferroviario.
  3. Corridoio Scandinavo-Mediterraneo che è un asse nord-sud cruciale per l'economia europea. Attraversando il Mar Baltico dalla Finlandia e dalla Svezia e passando attraverso la Germania, le Alpi e l'Italia, collega i principali centri urbani e porti della Scandinavia e della Germania settentrionale ai centri industrializzati di produzione della Germania meridionale, dell'Austria e del Norditalia e quindi ai porti italiani e della Valletta. Tra le opere inserite nel Corridoio figura, anche, il Ponte sullo Stretto di Messina.
  4. Corridoio Balcani Occidentali - Mediterraneo Orientale che collega gli Stati membri dell'Europa centrale con i porti dell'Adriatico e del Mediterraneo orientale attraverso i Balcani occidentali. Attraversa i seguenti otto Stati membri dell'UE: Austria, Slovenia, Croazia, Ungheria, Bulgaria, Grecia, Cipro e Italia, oltre a Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo* (* Questa designazione non pregiudica le posizioni sullo status ed è in linea con la risoluzione 1244 (1999) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e con il parere della Corte internazionale di giustizia sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo), Albania e Macedonia settentrionale. 

 

Nello sviluppo dei Corridoi di trasporto europei, la priorità generale sarà data, lato settore stradale, alle misure necessarie per lo sviluppo di una rete stradale sicura e protetta, con sufficienti infrastrutture per i carburanti alternativi e aree di parcheggio sicure e protette (Art.13, comma 1, lettera d).

 

Il testo tiene conto delle esigenze militari (peso o dimensione del trasporto militare) nella costruzione o nell'ammodernamento di infrastrutture che si sovrappongono alle reti di trasporto militare, al fine di garantire il trasferimento senza soluzione di continuità di truppe e attrezzature.

Entro un anno dall'entrata in vigore delle norme, la Commissione dovrà condurre uno studio sui movimenti su larga scala in tutta l'UE al fine di agevolare la pianificazione della mobilità militare.

Immagine della bandiera europea