Nel Mezzogiorno investiti in quattro anni 8,4 miliardi di euro
“Negli ultimi quattro anni, l’ANAS ha effettuato bandi di gara nelle regioni del Sud per un totale di 8,4 miliardi di euro (pari al 47% del totale degli investimenti effettuati in Italia), di cui 4,7 miliardi di euro per la sola Regione Calabria”.
Sono questi alcuni dei principali dati macro economici illustrati dal Presidente dell’Anas, Ing. Vincenzo Pozzi, nel suo intervento in occasione del convegno organizzato oggi dalla CGIL a Reggio Calabria sul tema: ‘Mezzogiorno: infrastrutture, sostenibilità, legalità”.
Attraverso gli investimenti nel Mezzogiorno, nei soli cantieri della Salerno-Reggio e della Statale 106 Jonica l’Anas sta impiegando circa 2.000 addetti, con un indotto in attività collegate di circa 500 addetti. Un numero che nel corso del prossimo anno salirà ad oltre 4.000 unità lavorative, con un indotto di altre 1.000 unità. Per quanto riguarda la Salerno-Reggio Calabria, l’Anas ha completato 121 chilometri (di cui 68 in Calabria) e prevede di completare altri 128 chilometri (di cui 81 in Calabria) con la seguente tempistica: 32 chilometri entro il 2006; 46 chilometri entro il 2007 e 50 chilometri entro il 2008.
“Mandare in gara tanti lavori e aprire cantieri così rilevanti – ha sottolineato l’Ing. Pozzi – è ovvio che scateni l’attenzione e gli appetiti delle organizzazioni criminali. L’ANAS non può sostituire gli organismi preposti alla repressione della criminalità, ma ha il dovere di collaborare, di agevolare i controlli, i monitoraggi, le eventuali indagini o inchieste”.
Con l’obiettivo di prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata e di monitorare gli appalti, l’Anas in collaborazione con la Magistratura, le Forze dell’Ordine e con le Prefetture (in particolare quelle del Molise, della Puglia, della Calabria e della Basilicata), ha sottoscritto tra il 2002 e il 2005 protocolli di legalità per tutti i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione e per i maxilotti della Salerno-Reggio Calabria, della Statale 106 Jonica e della Catania-Siracusa.
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Pozzi ha sottolineato che “nell’opera di prevenzione dalle infiltrazioni criminali e di monitoraggio dei lavori, svolge un ruolo importante la nuova figura del General Contractor che ha un potere sanzionatorio nei confronti delle società subappaltatrici potendo anche giungere alla possibilità di revoca, nei casi di mancata comunicazione dei dati, degli affidamenti o di risoluzione del contratto o sub-contratto. Viene altresì introdotta la possibilità di risoluzione automatica del contratto o la revoca dell’affidamento, da parte del Contraente Generale, nei casi in cui le informazioni antimafia del Prefetto, intervenute successivamente all’inizio dei lavori o dell’affidamento, abbiano dato esito ‘positivo’”.
L’Anas è il primo utilizzatore in Italia di questo nuovo strumento giuridico. “Fra le prime 15 gare bandite nel nostro Paese con lo strumento del General Contractor – ha spiegato il Presidente Pozzi - ben 11 sono di diretta competenza Anas, per un valore complessivo di oltre 6.990 milioni di euro, pari a quasi il 70% del totale”.
In particolare nel Mezzogiorno, l’Anas attraverso l’affidamento a General Contractor ha già messo in gara cinque maxi-lotti per l’ammodernamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, e ha utilizzato questo strumento anche per altre opere, come l’asse autostradale Catania-Siracusa e due maxilotti della Statale Jonica 106.
“Siamo impegnati anche per la sicurezza dei cantieri – ha sottolineato il presidente Pozzi - e lo possiamo dimostrare con numeri incontrovertibili. L’ANAS investe più di tutte le altre stazioni appaltanti nella sicurezza del lavoro, perché in tutte le gare da noi promosse, ben il 6,55% degli oneri va tutela dei lavoratori. Questo dato acquista una connotazione determinante, confrontandolo con il 3,64% della media nazionale. Anche alla luce dell’esperienza che abbiamo maturato con i protocolli d’intesa stipulati nel gennaio 2003, con la FILLEA CGIL Nazionale, la FILCA CISL Nazionale e la FENEAL UIL Nazionale, vogliamo migliorare i nostri standard con il coinvolgimento dei Comitati Paritetici Territoriali di cui i sindacati fanno parte, e siamo disponibili a tal proposito ad aggiornare i protocolli, al fine di consentire un maggior controllo sull’adozione delle misure di sicurezza all’interno dei cantieri”.
“ Siamo anche d’accordo – ha spiegato il Presidente dell’Anas Ing. Pozzi - con la CGIL nel ritenere utile e auspicabile che i patti di legalità si moltiplichino, siano cioè generalizzati a tutti i lavori”.
“E’ mio dovere – ha concluso il Presidente Pozzi – ricordare con pacata fermezza che l’Anas continuerà il lavoro svolto nel corso di questi ultimi anni. Nonostante la criminalità. L’Anas non intende fermare i lavori, chiudere i cantieri, bloccare gli appalti. Se noi isoliamo la Calabria non solo dal punto di vista delle strade, ma anche dei lavori, dell’attenzione, noi favoriamo quelle sparute minoranze criminali. E’ proprio per rispetto di quella stragrande maggioranza dei cittadini calabresi onesti e perbene che vive in questa Regione, che vogliamo continuare il nostro impegno e vogliamo anzi accelerare i lavori e rafforzare e potenziare i controlli, anche attraverso i protocolli di legalità”.
Reggio Calabria, 20 ottobre 2005