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Pietro Ciucci: il bilancio di Anas si chiude con un utile per il secondo anno consecutivo

Lazio, Roma,

Pietro Ciucci: il bilancio di Anas si chiude con un utile per il secondo anno consecutivo


Il progetto di bilancio dell’esercizio 2009 del Gruppo Anas, approvato dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Pietro Ciucci, si è chiuso con un utile di 16,8 milioni di euro, con un aumento di 14,4 milioni di euro rispetto all’utile dell’esercizio precedente, dovuto al positivo risultato conseguito sia dalla capogruppo Anas SpA che da alcune società partecipate. Il bilancio della capogruppo Anas ha infatti registrato un utile di 5,3 milioni di euro, con un incremento di 1,8 milioni di euro rispetto all’utile dell’esercizio precedente.

“Continua l’azione di riequilibrio dei conti Anas - ha affermato il Presidente Pietro Ciucci -. Per il secondo anno consecutivo nella sua storia l’Anas ha potuto realizzare un utile di esercizio, sia per una corretta e attenta gestione dei costi, come ad esempio il costante ridimensionamento delle consulenze e delle spese di pubblicità e di rappresentanza, sia per l’aumento dei ricavi non correlati ai corrispettivi di servizio, e sia infine per alcuni eventi di natura non ricorrente verificatisi nell’esercizio, che riguardano essenzialmente il risultato della gestione finanziaria e le partite straordinarie”.

Il progetto di bilancio sarà ora sottoposto all’approvazione dell’Assemblea degli Azionisti.

“E’ proseguito l’impegno del vertice Anas - ha continuato Pietro Ciucci - per l’attuazione di un articolato corpo di iniziative che hanno effettivamente innovato in profondità la struttura e le modalità di azione di Anas con riguardo all’assetto di governance, all’organizzazione e gestione del personale, alla progettazione e alla direzione dei lavori, al nuovo modello di esercizio, alla ricerca e all’innovazione, alla sicurezza del lavoro, alla certificazione di qualità delle attività tecniche, legali e di stazione appaltante, al sistema contabile, ai sistemi informativi, all’attività di vigilanza sui concessionari autostradali, nonché all’organizzazione del Gruppo Anas, ivi comprese le iniziative con le Regioni e con gli investitori privati,”.

Nel corso del 2009 sono state bandite 20 gare di appalto per investimenti di notevole rilevanza per un importo di oltre 1,7 miliardi di euro, che confermano la Società come la prima stazione appaltante del Paese negli ultimi anni; sono stati approvati 36 progetti (preliminari, definitivi ed esecutivi) per un importo complessivo di 4,1 miliardi di euro; sono stati avviati 37 cantieri per nuove opere per un investimento complessivo di 2,2 miliardi di euro e ne sono stati ultimati 29 per un investimento di 1,9 miliardi di euro, aprendo al traffico circa 141 km di nuove tratte stradali e autostradali e circa 42 km di strade esistenti ammodernate e messe in sicurezza; sono stati avviati 448 interventi di manutenzione straordinaria per un importo di 169 milioni di euro e sono state affidate manutenzioni ordinarie per un importo complessivo di 165 milioni di euro.

Nel corso dell’anno, vanno ricordate l’apertura al traffico del passante autostradale di Mestre (32,3 km), l’apertura al traffico della nuova autostrada Catania-Siracusa (25 km) e la partecipazione fin dal primo momento all’emergenza post terremoto in Abruzzo, per garantire il ripristino della viabilità regionale, con interventi per circa 200 milioni di euro.

Il risultato positivo raggiunto per il secondo anno consecutivo non è però ancora sufficiente a rassicurare sul risanamento economico strutturale e durevole di Anas.

“Anche il 2009, come l’anno precedente - ha dichiarato il Presidente Ciucci -, ha potuto beneficiare di componenti positive di reddito di natura non ricorrente, registrando peraltro la progressiva riduzione del corrispettivo di servizio riconosciuto dallo Stato all’Anas per le sue attività istituzionali di gestore della rete nazionale delle strade e delle autostrade senza pedaggio (da 278 milioni a 242 milioni di euro). Obiettivo fondamentale per Anas è costituito dal raggiungimento della autonomia finanziaria, attraverso l’incremento dei ricavi propri legati alla logica di mercato, al fine di uscire dal comparto della pubblica amministrazione e di non incidere più sui conti pubblici”.

Roma, 27 maggio 2010