“La Società Stretto di Messina è oggi controllata per oltre l`80% dall`Anas, in attuazione di una legge approvata dal Parlamento un anno fa. Dal 2002 la Società è stata impegnata a realizzare il progetto preliminare del Ponte. Il nuovo Governo ritiene che il Ponte sia un`opera non prioritaria. La Società da me guidata si è subito adeguata a questo indirizzo, contenendo per almeno il 50 per cento i costi e gli organici che, va ricordato, erano stati approntati ed erano tarati per la realizzazione di una della più grandi opere del mondo. L’impegno al contenimento dei costi ovviamente prosegue. A tal proposito, io ritengo che l`ipotesi di sciogliere la Società non sia quella che permette di risparmiare i costi, anzi essa vanificherebbe gli investimenti (circa 200 milioni di euro) finora effettuati per predisporre il progetto preliminare il Ponte e per lo svolgimento delle gare internazionali e li trasformerebbe in una perdita secca, in un costo a fondo perduto. Tuttavia la decisione finale spetta al Governo e al Parlamento. Il nostro auspicio è che la decisione non sia motivata da ipotesi di cattiva gestione o di accuse di spreco di risorse pubbliche, poiché in questi anni abbiamo agito unicamente in conformità delle leggi, delle delibere Cipe, degli indirizzi governativi e di norme convenzionali. Io credo infine che i compiti, che l’emendamento affida ad una nuova Agenzia, potrebbero essere svolti, con maggiore immediatezza ed efficienza, da parte dello Stretto di Messina”. È quanto ha detto il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci, intervenendo alla sessione finale della Conferenza Nazionale “Opere Pubbliche: Sviluppo, Trasparenza, Tutela del Lavoro”, tenutasi oggi a Napoli.
Napoli, 20 ottobre 2007