“Voglio ringraziare l’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici che ha svolto un lunghissimo esame sulle convenzioni autostradali stipulate tra l’Anas e la Società Autostrade S.p.A., iniziato fin dall’ottobre 2005 e conclusosi lo scorso 8 giugno. Quasi nove mesi di analisi e di studio sono veramente un periodo lungo che fa presumere quanto sia stato coscienzioso il lavoro eseguito, avvalendosi per di più delle informazioni, dei chiarimenti e delle documentazioni fornite dall’Anas nel corso di numerose audizioni. Il ringraziamento è motivato anche dal fatto che la relazione complessiva dell’Autorità ha messo nettamente in evidenza con quanta solerzia ed efficacia l’Anas abbia operato per la vigilanza sugli investimenti previsti nella convenzione; ha riconosciuto la capacità dell’Anas di intervenire tempestivamente per la gestione della manutenzione autostradale; ha sottolineato come attività così complesse siano state svolte pur in mancanza di adeguati strumenti sanzionatori, nonostante il Consiglio di Amministrazione aziendale avesse, su mia proposta, presentato un progetto specifico di un adeguato sistema sanzionatorio che, per motivi che non conosco, non è mai giunto allo studio e alla valutazione del Cipe”.
Così il Presidente dell’Anas Vincenzo Pozzi ha commentato la relazione dell’Autorità per la Vigilanza per i Lavori Pubblici.
“Come spesso accade – ha osservato Pozzi - le sintesi possono dare una impressione diversa da quello che gli atti documentali sostengono. In particolare le relazioni tecniche allegate affermano che i ritardi negli investimenti “non sono ascrivibili all’Anas” e che “i poteri di vigilanza attribuiti all’Anas dalla convenzione non sono adeguati””.
Nel dettaglio, nella relazione del Servizio Ispettivo dell’Autorità si legge per quanto riguarda i ritardi negli investimenti:
a pagina 22 che “nella generalità dei casi i ritardi sono concentrati nella fase di concertazione con gli Enti locali in sede di Conferenza di Servizi”;
a pagina 23 che “almeno della generalità dei casi, il prolungarsi dei tempi delle CdS sia ascrivibile a fattori estranei alla volontà di Anas e di Aspi ed indipendenti dalle normative di riferimento e che lo slittamento dei tempi più che a ritardi – colpevoli o incolpevoli – sia dovuto a sottostimate valutazioni in sede previsionale”;
a pagina 23 che “in alcuni casi si sono verificati problemi di carattere autorizzativo anche a valle delle Conferenze di Servizi (autorizzazioni per l’utilizzo di cave di deposito, per la risoluzione delle interferenze, ecc.);
a pagina 24 che “in linea generale i due elementi di maggior criticità – il prolungamento dei tempi e la lievitazione dei costi di esecuzione – è ascrivibile per buona parte a fattori estranei sia all’Anas che all’Aspi”; e che “il determinarsi di tali situazioni scaturisce da un complessivo impianto contrattuale, così come definito dalla convenzione del 1997 e dalle convenzioni successive, che presenta più di un elemento di debolezza”;
a pagina 24 che “con la convenzione del 2002 sono stati compiuti significativi passi in avanti nella specificazione degli interventi, nella gestione degli stessi, nei sistemi di tariffazione, ecc.; la riprova è costituita dal fatto che le nuove opere inserite in questo atto sono in linea con il crono programma revisionale, a meno dello slittamento dovuto allo scarto temporale intercorso tra la stipula della convenzione (dicembre 2002), l’approvazione (marzo 2004) e la registrazione alla Corte dei Conti (maggio 2004)”;
a pagina 37 che “il periodo di maggior difficoltà di attuazione del contenuto della convenzione è stato quello che va dal 1997 al 2002” e che “dal 2002 in poi si è proceduto all’affidamento dei lavori del piano viario del Polo fieristico di Milano, e del primo tratto dell’A1 (Bologna-Firenze). Entrambi questi lavori (suddivisi in lotti) sono ultimati o in corso di ultimazione”.
Per quanto riguarda l’attività di vigilanza svolta dall’Anas, la stessa relazione rileva:
a pagina 25 che “la convenzione del 1997 attribuisce all’Anas poteri molto limitati per quanto riguarda la vigilanza sul rispetto dei contenuti delle convenzioni”; che “appare evidente che a fronte di investimenti notevolissimi per difficoltà tecnica, impegno economico ed utilità sociale questa attività di compulsazione riservata all’Anas appare inadeguata”; che “di fatto l’Anas non dispone di strumenti adeguati ed idonei per ottenere da Aspi il rispetto dei termini delle convenzioni”; che “l’unico strumento di cui Anas dispone è la misura estrema della revoca della concessione, che però costituisce una ipotesi molto remota”;
a pagina 37 che si ritiene “opportuna la stipula di un ulteriore atto aggiuntivo, che tenga conto delle mutate condizioni tra concessionario e concedente e che arrivi a definire in modo dettagliato e puntuale misure intermedie, rispetto a quella estrema di revoca della concessione, così come avviene nella maggior parte degli atti di concessione di lavori pubblici”.
Inoltre il Servizio Ispettivo dell’Autorità afferma nella relazione, a pagina 9, che “sulla manutenzione ordinaria e sulle tariffe sembra che la vigilanza sia stata svolta con regolarità a partire dal 2002 da parte dell’Anas”.
“Dall’esame di questa relazione – ha affermato il Presidente Pozzi – si trae da parte dell’Anas l’orgoglio di aver fatto al meglio il proprio lavoro seppure con strumenti così limitati. Peccato che la mia richiesta di introdurre un nuovo meccanismo sanzionatorio, approvato dal Consiglio di Amministrazione dell’Anas, per motivi certamente giustificabili, anche se io non li conosco, non sia mai giunta alla valutazione del Cipe”.
“Naturalmente – ha sottolineato Pozzi – gli utilissimi elementi di analisi emersi dalla relazione dell’Autorità non hanno nulla a che vedere con la tutela dell’interesse pubblico che riguarda la prospettata fusione tra Autostrade e Abertis. Tuttavia, non c’è dubbio che la necessaria severità nell’azione di vigilanza sul mantenimento degli impegni e degli investimenti previsti nella convenzione, che era già così urgente prima, adesso lo è ancora di più”.
“La relazione dell’Autorità – ha concluso Pozzi – costituisce un fondamentale strumento per l’azione futura, riconoscendo che dal 2002, anno in cui ha cominciato la sua attività l’attuale management dell’Anas, la vigilanza sugli adempimenti previsti nella convenzione è stata svolta con incisività”.
Roma, 9 giugno 2006