L’Anas dal 1° dicembre elimina il limite di velocità a 60 km/h.
Entro il 15 dicembre sarà possibile aprire i primi cantieri dei lavori di completamento del tratto autostradale
“La Corte di Assise di Cosenza, dopo la sentenza di assoluzione di tutti i dirigenti e funzionari dell’Anas, ha notificato ufficialmente alla Società delle Strade la revoca del provvedimento di sequestro dei cantieri e dei tratti autostradali della A3 Salerno-Reggio Calabria ricadenti tra lo svincolo di Firmo e quello di Cosenza, interessati dall’inchiesta Tamburo. Sullo stesso tratto è stato anche revocato il limite di velocità di 60 km orari”.
E’ quanto comunica l’Anas, commentando positivamente la decisione della Magistratura, decisione che permette quindi di eliminare, già a partire dal primo dicembre, il limite di velocità di 60 km/h sul tratto autostradale della A3, ripristinando il limite di 130 km/h, salvo alcuni tratti in cui sarà imposto il limite di 90 km/h per l’impossibilità di eseguire i lavori di stesa del tappeto drenante negli anni nei quali ha avuto vigenza il sequestro giudiziario conseguente all’inchiesta “Tamburo”.
L’Anas potrà ora finalmente completare i lavori di stesa del tappeto drenante e di sistemazione dei giunti di dilatazione sulle opere d’arte sul lotto compreso tra i km. 244,700 e 253,700, nonché alcuni lavori accessori di completamento e ripristino dei tratti autostradali precedentemente sequestrati, così innalzando i livelli di servizio e di sicurezza.
L’esecuzione dei lavori di completamento da parte delle imprese aggiudicatici degli originari appalti è prevista a partire dalla prima quindicina del mese di dicembre, fatti salvi i limiti tecnici d’esecuzione imposti dalle possibili avverse condizioni meteorologiche (piogge e basse temperature), che non consentono la stesa dei tappeti drenanti.
La revoca del provvedimento di sequestro permetterà inoltre di pubblicare il bando di gara per l’appalto dei lavori di completamento dell’adeguamento dell’Autostrada tra i Km. 206,500 e 213,500, secondo il progetto già approvato e finanziato dall’Anas, lavori che, abbandonati dall’Impresa appaltatrice, sono stati oggetto di rescissione di contratto.
Roma, 30 novembre 2005