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Scilla, l’Anas interviene per la ricostruzione del muro crollato in seguito alle piogge

Calabria, Catanzaro,

Scilla, l’Anas interviene per la ricostruzione del muro crollato in seguito alle piogge


L’Anas provvederà, indipendentemente dalle proprie competenze e responsabilità, e con spirito di servizio verso la collettività, ai lavori di ‘somma urgenza’ per la ricostruzione del muro di sostegno nell’abitato di Scilla, crollato in seguito alle piogge abbattutesi sul basso tirreno tra i giorni 29 e 30 dicembre. E’ quanto emerso dalle riunioni tenutesi presso la Prefettura di Reggio Calabria. Il Comune di Scilla e il Genio Civile garantiranno invece il monitoraggio ed il consolidamento di tutta la zona sovrastante il crollo e delle relative abitazioni in stato di equilibrio precario, fatte sgomberare con ordinanza sindacale.
Le abbondanti precipitazioni verificatesi la scorsa settimana hanno generato diffusi fenomeni di caduta massi e di frane sul costone che sovrasta la Statale 18 ‘Tirrena Inferiore’, con caduta di materiale solido sulla strada, costringendo l’Anas a chiudere una prima volta al traffico l’arteria tra i km 509,5 e 512, con notevoli disagi per i centri di Favazzina, Bagnara e Scilla. Il Compartimento Anas della Calabria è immediatamente intervenuto per ripristinare la viabilità.
Le piogge del 29 e 30 dicembre hanno aggravato la situazione, causando tra l’altro il crollo di un muro di controripa nell’abitato di Scilla che era anche muro di sostegno per una stradina comunale sovrastante.
Il muro è stato interessato dal crollo direttamente per un fronte di circa 10-12 metri, ed in elevazione per circa 10 metri. L’Anas ritiene però che anche parte delle zone adiacenti non crollate siano state indirettamente interessate e pertanto dovrebbero essere oggetto di intervento. Al fine di tenere sotto osservazione l’evoluzione del fenomeno, i tecnici dell’Anas hanno installato dei vetrini sulla parte di muro non crollato.
Il muro, in muratura di pietrame e di antica realizzazione, presentava un cunicolo alla base che si inoltrava nella roccia. Probabilmente, come rilevato anche dalla Protezione Civile della Regione Calabria, la causa del crollo è stato il rilevante convogliamento di acque del sottosuolo e superficiali sul sito di crollo.

Roma, 2 gennaio 2002