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Archeolog

Archeolog è un Ente del Terzo settore, costituito come Onlus nel 2015 per volontà di Anas e Quadrilatero Marche Umbria, al fine di promuovere e valorizzare l’archeologia e i preziosi reperti venuti alla luce nel corso della realizzazione dei nuovi assi viari di attraversamento dell’Appennino Centrale. L’Associazione Archeolog ETS è stata iscritta al Registro Unico degli Enti del Terzo Settore (RUNTS) della Regione Lazio, con acquisizione della personalità giuridica, con n. Decreto Rep. 84920 del 10.02.2023.

L’obiettivo è di offrire un contributo diretto alla conoscenza della storia ed alla divulgazione del sapere e della cultura. Allestimenti innovativi e nuove tecnologie, applicati alla fruizione del patrimonio archeologico, possono favorire il contesto territoriale, migliorandone la capacità di attrarre visitatori, per creare così un volano economico di cui anche la popolazione residente può beneficiare.

Immagine di archeologi al lavoro Immagine di reperto archeologico - bracciale
Immagine di reperto archeologico - vaso Immagine di un sito archeologico

 

IL PROTOCOLLO MIBACT-ANAS
Il binomio infrastrutture e archeologia ed il potenziale che deriva dalla valorizzazione dei reperti portati alla luce durante i lavori sulle strade di Anas, sono al centro dell’innovativo protocollo firmato da Anas e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Apri il pdf del protocollo firmato da Anas e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Il protocollo prevede in particolare che ArcheoLog estenda le proprie competenze a tutti i cantieri di Anas. Al riguardo indica un percorso condiviso per individuare le opportune iniziative di valorizzazione volte alla migliore fruizione del patrimonio archeologico rinvenuto, al fine di incentivare processi virtuosi di sviluppo territoriale, anche tramite attività di raccolta fondi, che darà modo al territorio di divenire parte attiva delle iniziative individuate.
Fino a oggi i ritrovamenti erano ritenuti un’interferenza del passato, una presenza ingombrante che, annunciando un bene da tutelare, ritardavano la costruzione di un’opera funzionale al presente. Con il protocollo viene profondamente modificata la prospettiva: la scoperta è messa al centro di un circolo virtuoso che connette Anas e MiBACT, ma anche soggetti istituzionali e attori pubblici e privati che sappiano riconoscere l’archeologia come indice e acceleratore di benessere oltreché di crescita culturale e sociale.

ART BONUS
Con il protocollo, Archeolog diviene concessionario temporaneo dei progetti di restauro delle scoperte, promuovendo la raccolta di fondi per il restauro, la conservazione e la valorizzazione dei siti e dei reperti ritrovati da parte del Mibact, anche al fine di far beneficiare i propri donatori delle agevolazioni fiscali dell’art bonus (credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano).
In tal modo il protocollo favorisce le iniziative dirette al fund raising destinato al recupero e al restauro dei reperti, permette la valorizzazione sistematica dei beni culturali anche mediante la cooperazione tra enti pubblici, territoriali e privati e attraverso la promozione del binomio cultura-infrastrutture anche con iniziative espositive conseguenti al restauro dei beni ritrovati.

ARCHEOLOGO DI CANTIERE
Nell’ambito della gestione dei lavori, il protocollo introduce una nuova ed innovativa figura il cosiddetto ‘archeologo di cantiere’: un profilo professionale altamente specializzato capace di assicurare il monitoraggio dei lavori sul campo sotto la supervisione della stazione appaltante dei lavori. La presenza di professionalità specifiche per la disciplina archeologica all’interno di Anas intende facilitare il processo di risoluzione dell'interferenza archeologica grazie alla gestione unificata dei rapporti e dei processi tra le Istituzioni coinvolte e sarà possibile coniugare riduzione dei costi, tutela del patrimonio, contenimento temporale dell’intervento archeologico.

BANDO DI GARA SCAVI ARCHEOLOGICI
Per dare concreta attuazione alla nuova visione archeologica, nel dicembre 2017 Anas ha pubblicato un bando di gara per l’affidamento dei lavori di scavo archeologico connessi agli interventi sull’intera rete nazionale per un valore di 12,5 milioni di euro. L’appalto, di durata quadriennale, è attivato con la procedura di Accordo Quadro che garantisce la possibilità di avviare i lavori con la massima tempestività nel momento in cui si manifesta il bisogno, senza dover espletare ogni volta una nuova gara di appalto, consentendo quindi risparmio di tempo, maggiore efficienza e qualità.

IL PRIMO RESTAURO: ‘CARRI DI COLFIORITO’ E ‘PRINCIPESSA DI PLESTIA’
Grazie a una convenzione, firmata nel luglio 2017 con la Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio dell’Umbria, Archelog ha già avviato le procedure per il primo restauro finanziato con i contributi raccolti. In particolare, questo restauro interessa i corredi denominati ‘Carri di Colfiorito’ e ‘Principessa di Plestia’, rinvenuti durante i lavori di realizzazione della nuova statale 77 Foligno-Civitanova Marche, in località Colfiorito di Foligno (Perugia), all’interno di una necropoli di età arcaica che ospita più di 65 sepolture. La tomba dei Carri (VI secolo a. C.) è composta da una sepoltura multipla di un uomo con una lancia, una donna con una fusaiola, peso utilizzato per la filatura della lana, e due fanciulli, insieme al corredo vascolare, una punta di lancia e una spada. Straordinario è il ritrovamento di un carro a sei ruote (sei cerchioni in ferro, probabilmente pertinenti alle ruote di un currus e a un calesse/carro funebre, oltre a morsi equini ed altri elementi metallici relativi al timone). Attualmente il corredo funebre è in deposito presso la Soprintendenza che sta concludendo le attività di selezione pubblica per individuare la ditta che si occuperà del restauro dei componenti bronzei e metallici, mentre il corredo vascolare sarà restaurato dal personale della stessa Soprintendenza.

 

Guarda il video Archeolog: “Il futuro è passato da qui”